La vallata è percorsa da un forte vento, fa un freddo cane e, nonostante ciò, decidiamo di andarci a lavare nel torrente limitrofo. Nudi come vermi, intirizziti ed alla luce delle torce entriamo (alle caviglie) nell’acqua gelida.
Sarà stato che il sapone fa fatica a fare schiuma con l’acqua di montagna, sarà stato che il corpo era percorso da brividi cattivi, fatto sta che feci fatica a recuperare i sandali rischiando di rimanere congelato nell’atto di infilarmi le calzature.Immaginavo le mie ossa biancheggiare nella valle al prossimo disgelo. Ma alla sofferenza del lavaggio segue la bella sensazione di freschezza e di soddisfazione che ti pervade mentre il corpo recupera i gradi necessari al benessere. Mangiamo il nostro etto di pasta ed il quadratino di cioccolato e ci stendiamo con soddisfazione. Una pipì notturna e qualche sogno movimenta il nostro riposo.
