Ilha Grande

Taca bam taca bam (esta acabando -> sta finendo), così ci disse con la tipica cantilena carioca, il simpatico brasiliano poco sotto il Pico do Papagaio rassicurandoci che mancava poco.
Ma come c’eravamo finiti in Brasile?
Andrea inviò una mail con qualche notizia di questa isola-paradiso verso Febbraio chiedendoci: Che ne dite?

Tutto rimase in sordina per qualche settimana fino a quando Alessandra, moglie di Saverio, se ne uscì così: “….tanto lo so che andrete in Brasile a spendere tutti quei soldi …”. Angela, mia moglie, aggiunse:”Cosa? Dove?”.



Io, fresco come un quarto di pollo detta alla Camilleri, colsi subito la palla al balzo e ribattei che per noi era importante camminare e non contava dove. L’anno precedente avevamo fatto serenamente il nostro trek a 100 km da Roma e non ci sentivamo degli sfigati e quest’anno l’avremmo fatto altrettanto serenamente a 10.000 km da casa. Non ribatterono; la crepa, insperata, era aperta.

Il racconto


Tuffi e bagno dal pontile dei delfini


Il vento tra i macachi

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